Kawasaki 500 H1 Triple
La storia della H1 500 nasce negli Stati Uniti presso la sede Kawasaki Motor di Los Angeles. I parametri progettuali da cui partire la dicono lunga sul progetto che si andrà a sviluppare: 500 cc di cilindrata, 3 cilindri, 2 tempi e 60 CV di potenza. Il nome è già pronto: MACH III ovvero tre volte la velocità del suono. Nasce così nel 1968 la prima versione della 500 H1, caratterizzata da una potenza esuberante anche paragonata alle rivali di pari cilindrata e nel complesso da prestazioni elevatissime. Basti pensare alla Honda 500, una tranquilla moto da turismo o alla Yamaha 350, di certo non così esuberante, o alla Suzuki Titan che non riesce a bissare le prestazioni della H1 nonostante alcune analogie. |
Un progetto così ardito ed il suo mix letale tra pregi (potenza) e difetti (ciclistica) ne fanno subito una icona discussa e recensita dai media in modo del tutto fuori dal normale.
Gli aggettivi e le accezioni per descriverla si sprecano: “Bomba H“, ” A cavallo di un tornado“, “L’emozione di volare“, “Il missile di Satana” e persino la “Bara volante” e negli Stati Uniti “Widow maker” (fabbricante di vedove).
Nonostante gli evidenti squilibri e scompensi è proprio la prima serie a creare una leggenda intorno a sé, ed è proprio grazie a questo modello che il marchio Kawasaki legherà la propria filosofia costruttiva alle prestazioni assolute.
D’altronde è risaputo che le leggende e le icone per nascere e cristallizzarsi devono essere apprezzate essenzialmente per i loro difetti in modo da essere oggetto “non per tutti“.
Trasgressiva per eccellenza, questa moto è una di quelle che: ”O la ami o la odi! Altrimenti passa pure alla Honda 750” più umana, generosa e tranquilla. La Triple è una moto che deve essere amata o scarta a priori.
La sua carriera si sviluppa attraverso la realizzazione di diverse serie che via via vanno sempre più migliorandosi grazie ad alcuni accorgimenti e miglioramenti. Ma il carattere resta e resterà per sempre.
Scheda Riassuntiva Collezionistica | |||
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Presentazione | Tokyo 1968 | Pregi | Estetica, Motore, Prestazioni |
Numero esemplari | 119.970 | Difetti | Tenuta di Strada, Consumo, Versatilità |
Anni | 1969/1977 | Ricambi | Scarsa Reperibilità |
Interesse Collezionistico | |
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H1: ***** | H1/D: *** |
H1/A: ***** | H1/E: *** |
H1/B: **** | H1/F: *** |
H1/C: *** | KH: *** |
“H1 (1969/1970)” – Primo lotto
Sono presenti le svasature nel serbatoio. I colori disponibili sono: bianco, grigio scuro e rosso. Campeggiano: sul fianchetto destro la scritta “electronic ignition” e “Mach III 500” sul fianchetto sinistro. I freni sono a tamburo. I cavi dell’accensione passano al centro del motore ed il carter destro è piano. La versione bianca ha la sella con il bordo dorato (vedi scheda restauro) ed il supporto fanale grigio. La versione grigia ha il supporto fanale ed il fanale stesso in tinta e la sella tutta nera. I carter sono verniciati in grigio. Il tappo del serbatoio dell’olio è in plastica
“H1 (1970/1971)” – Secondo lotto
Restano le svasature nel serbatoio ma esce di scena il colore bianco. La versione rossa presenta una fascia laterale bianca con filetti neri nel serbatoio e la scritta Kawasaki nella svasatura colorata in nero con profilo bianco. Viene montata una piastra traforata sotto la sella per attenuare il surriscaldamento. Il supporto del fanale ed il fanale sono di colore nero. I freni sono sempre a tamburo. I cavi dell’accensione passano sopra ai carburatori quindi la sagoma del carter destro assume una forma a rilievo rispetto alla versione precedente piana.
“H1/A (1971)”
Spariscono le svasature nel serbatoio. La gamma comprende un solo colore: azzurro/blu. Compare la scritta “500” sui fianchetti. Il supporto fanale diventa nero mentre il fanale è cromato. I freni sono sempre a tamburo. Vengono rimossi i ponticelli centrali alle luci di ammissione dei cilindri. Il lato sinistro dell’albero motore acquista un anello seeger per maggior sicurezza. La forcella viene irrigidita, gli ammortizzatori posteriori migliorati posteriori con una diversa regolazione. Si predispone una nuova gommatura di primo equipaggiamento.
“H1/B (1972)”
Arriva il freno a disco anteriore e aumenta il diametro della forcella che sale a 36 mm. La colorazione unica è ora arancione. Parafanghi anteriore e posteriore e fianchetti sono in tinta col serbatoio. Vengono aumentate le dimensioni della strumentazione. Il tappo serbatoio dell’olio è in metallo. L’accensione è ora a puntine e non elettronica. I carter sono lucidati.
Curiosità: La versione H1/C è in realtà una versione di transizione, un ibrido, prodotta per il mercato USA in solo 1.471 esemplari e realizzata con alcuni componenti della serie /A (accensione elettronica, freno a tamburo etc. ) ed altri della serie B (elementi della carrozzeria). Quindi la serie /B è più aggiornata della /C che si colloca tra la /A e la /B
“H1/D (1973)”
Viene montato il codino posteriore e la colorazione è bicolore verde scuro/chiaro (candy lime green) con filetto bianco. Cambia la forma dei fianchetti che ora sono a trapezio, la scritta “500” che è a rilievo e la disposizione degli strumenti. Il parafango anteriore è cromato. Gli indicatori di direzione sono di dimensioni più generose. L’accensione è elettronica a 3 bobine e 3 pick-up con nuova centralina uguale al modello 750 cc. La forcella anteriore è più inclinata ed il forcellone posteriore più lungo. Aumenta la capacità del serbatoio. Diminuisce il diametro degli scarichi che ora sono rialzati ed in pezzo unico. La potenza scende a 59 CV.
“H1/E (1974/1975)”
La colorazione è rossa bicolore e manca il filetto sul codino, sarà proprio quest’elemento a distinguerla dalla versione D. Cambiano i supporti elastici del motore con altri di tipo “silent block”. La potenza scende a 57 CV. La scritta “500” in rilievo diventa bianca. L’accensione elettronica è a 2 pick-up.
“H1/F (1975/1976)”
Il filetto bianco sul serbatoio è a punta e non più arrotondato. Cambia la colorazione: blu metallizzato con fascia azzurra e marrone metallizzato con fascia gialla. La potenza scende a 54 CV.
“H1/KH” (1976/1977)”
Riconoscibile per il doppio filetto sul serbatoio e la scritta KH500 sui fianchetti. La folle si trova tra la prima e la seconda marcia. La potenza scende a 52 CV.
Modello | Anni | Esemplari | Modello | Anni | Esemplari |
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500 H1/1^ | 1969/1970 | 6.720 | 500 H1/D | 1973/1974 | 17.279 |
500 H1/2^ | 1969/1970 | 16.798 | 500 H1/E | 1974/1975 | 15.496 |
500 H1/A | 1970/1971 | 25.138 | 500 H1/F | 1975/1976 | 14.524 |
500 H1/B | 1971/1972 | 15.173 | 500 KH | 1976/1977 | 6.671 |
500 H1/C | 1972 | 1.471 |
Quasi 120.000 pezzi prodotti a riprova del gradimento di questo prodotto da parte del pubblico.
Modello | Telaio | Motore | Modello | Telaio | Motore |
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500 H1/1^ | da KAF 00.001 | da KAE 00.001 | 500 H1/D | da H1F 00.001 | da KAE 00.001 |
500 H1/2^ | da KAF 06.727 | da KAE 06.315 | 500 H1/E | da H1F 17.001 | da KAE 87.001 |
500 H1/A | da KAF 23.626 | da KAE 21.876 | 500 H1/F | da H1F 32.400 | da KAE 10.2.400 |
500 H1/B | da KAF 48.763 | da KAE 54.101 | 500 KH | da H1F 47.000 | da KAE 117.100 |
500 H1/C | da KAF 48.664 | da KAE 54.001 |
*) KAF = Kawasaki Frame **) KAE = Kawasaki Engine
Cilindrata | 498 cc. | Telaio | Telaio doppia culla continua in tubi. Avancorsa 110 mm. |
Motore | 3 in linea / 2 T / inclinato di 15° / Teste e cilindri in lega leggera, camicie in ghisa / Pistoni a 2 segmenti | Sospensione Ant. | Forcella telescopica, teleidraulica 35 mm. escursione 140 mm. |
Alesaggio e Corsa | 60 x 58.8 mm Superquadro | Sospensione Post. | Doppio ammortizzatore regolabile su 3 posizioni su forcellone oscillante. Corsa 70 mm. |
Rapporto compressione | 7 : 1 | Freno Ant. | Tamburo 200 mm doppia camma. Disco da 296 mm a comando idraulico. |
Potenza / Giri | 60 CV / 8.000 | Freno Post. | Tamburo 180 mm monocamma. |
Coppia / Giri | 5,6 Kgm / 7.000 | Trasmissione Finale | Catena: pignone 15 denti, corona 45 denti |
Alimentazione | 3 Carburatori Mikuni VM 28 SC a depressione da 28 mm. Getto principale 100, getto minimo 30. | Pneumatico Ant. | 3.25×19 |
Ammissione | Travasi a 5 luci per cilindro | Pneumatico Post. | 4.00×17 |
Trasmissione Primaria | Ingranaggi a denti dritti. | Ruote | Cerchi cromati a raggi |
Avviamento | Pedale | Serbatoio | 15 Litri benzina / 2,5 litri olio |
Accensione | Elettronica / Puntine | Peso | 172 Kg. ca. |
Raffreddamento | Aria con alette collegate da ponticelli | Lunghezza | 2150 mm |
Lubrificazione | Separata, Miscelatore automatico | Larghezza | 970 mm |
Frizione | Multidisco bagno d’olio | Interasse | 1400 mm |
Cambio | 5 rapporti | Altezza sella | 810 mm |